After two years of absence, and after having teased its revival during the summer months, the icon of the Maison Adidas Originals sneaker considered one of the most famous tennis shoes is ready for the big comeback.
Simplicity is the only thing that never fails, even if you wear it every day. The STAN SMITH by Adidas is in fact one of those models that you could ever put on, regardless of personal taste, age, place where you go and it makes us unique individuals.
When you wear a pair of STAN SMITH perceive that it is another thing: they are part of the story as well as your history. When they made their entrance on the red clay – in 1964 – had been created in honor of the French tennis player Robert Haillet model without wearing a shamrock on his heel and with a name that appeared on the side of the shoes. A year later, those shoes ended up at the foot of a promising young tennis world the American Stan Smith, who like his hits, including Wimbledon and the U.S. Open , helped to transform the simple white shoes in the legend. Suffice it to say that they are one of the best selling shoes of all time, if you calculate over 30 million pairs worldwide. Their greatest good fortune was to go beyond the tennis court, to enter to be part of the wardrobe, male and female, of whom a racket in his hand he has never taken his own life. So after some time if they are appropriate different subcultures, youth, from the hip-hop to that of the skater, for example.
Revolutionary, when they were born , it was the use of leather for the upper. At the time the shoes for tennis players were on canvas, simple and clean design, they had the three stripes typical of the brand and in their place there were holes that simulated. The white was their color of choice, because it had to comply with the label at the time of the game of tennis, which imposed it as a dress code in the field.
Years later, the declinations of Stan Smith were endless, the most varied hues colored the upper and classical strings have even been replaced by Velcro straps for a model of the nineties.
Allow one that is much more than a tennis shoe to finish out production was a risk that we wanted and we could not believe it. everywhere welook, while a last pair gone.
– Versione Italiana –
Dopo due anni di assenza, e dopo aver preso in giro il suo rilancio durante i mesi estivi, la sneaker icona della Maison Adidas Originals considerata una tra le più celebri scarpe da tennis è pronta per il grande ritorno.
La semplicità è l’unica cosa che non stanca mai, nemmeno se la indossi tutti i giorni. Le STAN SMITH di Adidas è infatti uno di quei modelli che si potrebbe calzare sempre, indipendentemente dai gusti personali, dall’età, dal luogo in cui tu vada e da tutto il resto che ci rende degli individui unici.
Quando indossi un paio di STAN SMITH percepisci che è tutta un’altra cosa: sono parte della storia oltre che della tua di storia. Quando fecero il loro ingresso sulla terra rossa – 1964 – erano state create in onore del tennista francese Robert Haillet che indossava un modello senza il trifoglio sul tallone e con il suo nome che figurava sul lato della scarpa. Un anno dopo, quelle scarpe finirono ai piedi di una giovane promessa del tennis mondiale l’americano Stan Smith che al pari dei suoi successi, tra cui Wimbledon e l’Open USA, contribuì a trasformare quelle semplici scarpe bianche in leggenda. Basti pensare che sono una delle calzature più vendute di tutti i tempi, se ne calcolano oltre 30 milioni di paia in tutto il mondo. La loro più grande fortuna è stata quella di travalicare il campo da tennis, per entrare a far parte anche del guardaroba, maschile e femminile, di chi una racchetta in mano non l’ha mai presa in vita propria. Così a distanza di tempo se ne sono appropriate subculture diverse, giovanili, da quella hip-hop a quella degli skater, per esempio.
Di rivoluzionario, quando sono nate, era l’utilizzo della pelle per la tomaia. Ai tempi le scarpe per i tennisti erano in tela, design semplice e pulito, non avevano le tre strisce tipiche del marchio e in loro sostituzione c’erano dei fori che le simulavano. Il bianco era il loro colore d’elezione, perché doveva rispettare l’etichetta di allora del gioco del tennis, che lo imponeva come dress code sul campo.
A distanza di anni le declinazioni delle Stan Smith sono state infinite, le tinte più svariate hanno colorato la tomaia e le stringhe classiche sono state perfino sostituite da lacci in velcro per un modello degli anni Novanta.
Lasciare che quella che è molto di più di una scarpa da tennis finisse fuori produzione è stato un rischio a cui non potevamo e volevamo crederci. Le avremmo cercate ovunque, pur di accaparrarcene un ultimo paio.
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